comunicato stampa
La partecipazione e la passione con cui la comunità di Parma, medaglia d’oro della Resistenza, ha voluto sottolineare l’affetto per Picelli, evidenzia che questa città è indissolubilmente legata alla lotta per l’uguaglianza, per la libertà e la giustizia sociale.
Una risposta meravigliosa anche a chi in questi giorni ha attaccato ignobilmente la nostra Associazione. Infatti ANPI sui social è stata fatta oggetto di scherno da alcuni soggetti di malcelata matrice fascista.
La “colpa” sarebbe quella di aver organizzato una risposta, antifascista, all’atto vandalico perpetrato la notte del 7 marzo, nei confronti della lapide di Guido Picelli, una delle figure più importanti dell’antifascismo parmense [...]
[...]
All'azione, sconsiderata e violenta, che a seguito di indagini, ha evidenziato la responsabilità di un singolo cittadino, probabilmente in preda a delirio, la nostra Associazione ha sollecitato la comunità ad un gesto di affetto per questo figlio dell’Oltretorrente.
Nonostante questo atto sconsiderato sia ad opera di un cittadino immigrato e non riconducibile a gruppi neofascisti, la nostra posizione resta ferma e risoluta rispetto alla sua condanna. Indelebili rimangono comunque la violenza e l’oltraggio, quindi la nostra mobilitazione.
In questo complesso quotidiano osserviamo molte città italiane teatro di attacchi ai monumenti della Memoria, dell’antifascismo e della Resistenza. Ma se ne parla come atti vandalici, se ne scrive in modo generico, come “cose di poca importanza”, quasi di stanca routine nella società in cui viviamo.
C'è chi usa questa “normalizzazione” in modo vergognoso e si distingue ad esempio nello sminuire l’aggressione fascista ai liceali di Firenze!
No, ai fascisti di nuovo o vecchio millennio, a chi si firma citando il principe nero Borghese, a coloro che fanno “nera” ironia su quanto accaduto in borgo Cocconi, noi risponderemo sempre - anche con un fiore - in modo netto: l’antifascismo non si tocca.
Chi non se ne rende conto è già stato condannato dalla Storia
CP ANPI PARMA

