Archivio della categoria: resistenza

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Sezione ANPI Fornovo di TARO

Utilizzando, come di consuetudine, il favore del buio, soggetti che si richiamano esplicitamente al fascismo, sia per le parole d’ordine che per atti di violenza in stile squadristico, si sono “distinti” a Fornovo per aver affisso uno striscione abusivo con il quale si proclamano contro l’arrivo di nuovi immigrati.

 Un gesto che nasce da chi, ancora oggi, ostenta razzismo e antisemitismo e - facendo sfoggio di abissale ignoranza - si ostina nel negazionismo più gretto e meschino, volto ad assolvere la dittatura fascista. Per queste ragioni chiediamo da tempo che venga finalmente ad applicarsi la legge Scelba-Mancino per lo scioglimento di questa associazione. [...]

continua

[...]

Aggiungiamo che in questi giorni osserviamo il destarsi di preoccupanti episodi di intolleranza. Dalle gravi parole del ministro Lollobrigida sul pericolo della  “sostituzione etnica”, alle farneticazioni di Antonio Vietri – candidato a Sindaco nel comune di Lavello – circa il suo essere nazista ed auspicare i forni crematori per i migranti, è un quotidiano stillicidio di atti intimidatori di natura razzista. Insulti che spesso degenerano in atti aggressione.

Spesso, troppo spesso, questi atti  capitano perché troppi si girano dall’altra parte, perché il fatto non li riguarda, perché “ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare …”

Se ne scrive in modo generico, distratto e spesso liquidato come “cose di poca importanza”.

Ebbene, con la calma e la pacatezza che ci distingue, ma con altrettanta fermezza, come insegna la nostra storia, non saremo indifferenti, ma Partigiani

Sempre contro ogni fascismo

Ovunque si annidi

Anche su di un triste lenzuolo lungo una strada

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COMUNICATO STAMPA
Sezione ANPI Parma “Laura e Lina Polizzi” Sezione ANPI Fornovo di Parma Sezione ANPI Traversetolo Comitato Provinciale ANPI Parma

Ancora e ancora NO!

Lo ripetiamo già da molti anni e lo ribadiamo ora! Non siamo disposti ad accettare che, nella nostra città come altrove, CasaPound, associazione di fascisti del terzo millennio –come amano definirsi i suoi iscritti -, continui ad affiggere striscioni abusivi di matrice razzista (a Baganzola di Parma, Fornovo di Taro, Traversetolo), riproponendo l’idea di una società fatta di muri nella quale il pericoloso concetto di “sostituzione etnica” possa di nuovo radicarsi. [...]

continua

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Non accettiamo che il discorso pubblico, che nei giorni scorsi ha dato spazio a letture del presente e del passato fuorvianti e fuorviate, nel tentativo di costruire l’immagine del migrante come nemico e capro espiatorio di tutti i mali da cui è afflitta l’Italia, si vada a saldare con parole d’ordine neofasciste e, per questo, violente. In una società chiusa, dove le barriere hanno il colore della paura e dell’ignoranza, non è possibile costruire cittadinanza, non è possibile vivere secondo i dettami della nostra Costituzione. Non c’è spazio per il rispetto dell’altro da noi, per l’umanità, colpita nel profondo da tutte le guerre in atto nel mondo, dal riarmo e dall’odio. Pertanto chiediamo a tutte le cittadine e a tutti i cittadini di uscire dal conformismo, di rifiutare il pensiero unico e la narrazione pubblica, per ricercare il vero senso della convivenza civile e della solidarietà. Diciamo di NO insieme a questi atti razzisti, a questa presenza che si palesa sempre nel buio della notte, per continuare a rimanere donne e uomini che si impegnano per l’uguaglianza sociale e per la pace. Anche se queste parole sembrano essere cadute nell’oblio, sono invece la nostra forza e, per questo, dobbiamo continuare a pronunciarle nel privato e nelle piazze.

NO a CasaPound NO al razzismo SÌ all’uguaglianza SÌ alla Pace 

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Bella Ciao e lo sconcerto di fdi

Sezione Laura e Lina Polizzi - ANPI Parma

Una lettera di Priamo Bocchi esprime “sconcerto e disappunto” per il fatto che alla Scuola Elementare Cocconi si sia scelto di far cantare ai bambini Bella ciao in un saggio di fine anno. La sua lettera parla di un canto rappresentativo di una fazione della “guerra civile” combattuta tra il '43 e il '45, facendo uso del consueto arsenale retorico cui l'estrema destra ricorre quando c'è da mettere in dubbio la legittimità della Resistenza. [...]

continua

[...]

Non ci stupisce dunque il contenuto di questa lettera. Forse, da un partito che si chiama “Fratelli d'Italia” ci si aspetterebbe la capacità di riconoscere un testo patriottico: Bella Ciao infatti, canzone che durante la Resistenza fu cantata solo dalla Brigata Maiella in Abruzzo, non contiene alcun cenno alla lotta tra fascisti e antifascisti, parla bensì della lotta contro l'invasore. Quell'invasore che, con l'aiuto attivo della Repubblica Sociale Italiana, si fece autore di quegli “eccidi, fosse comuni, regolamenti di conti, sevizie e barbarie” di cui Bocchi stesso parla nella sua lettera, dimenticando forse la genesi del suo partito. Considerando l'evoluzione che dalla Repubblica Sociale Italiana ha portato prima al Movimento Sociale Italiano, poi ad Alleanza Nazionale, e da lì a Fratelli d'Italia, si capisce bene perché questa canzone dia fastidio: ricorda un'eredità scomoda. 

Bella Ciao è la canzone che, dopo la caduta del fascismo, si è imposta come depositaria della memoria della Resistenza. E l'ha fatto per un motivo molto semplice: andava bene a tutti. Cattolici, socialisti, monarchici, comunisti, perfino gli anarchici, non trovavano barriere ideologiche che impedissero di cantarla tutti insieme, nelle piazze, a celebrare quella data in cui l'invasore era stato sconfitto. Gli unici che non la cantavano erano quelli che di quell'invasore erano stati i complici. Quelli che si erano celati dietro una vuota propaganda nazionalistica, ma piegando di fatto il capo a una potenza straniera e invadente. Non per niente il Movimento Sociale Italiano non partecipò ai lavori dell'Assemblea Costituente, espressione diretta delle forze che con l'aiuto degli alleati avevano liberato l'Italia dal giogo tedesco: loro di quel giogo erano stati i fedeli servitori.

Lasciamo quindi che Bocchi si tenga il suo sconcerto e il suo disappunto, sappiamo da dove arrivano. E anche se oggi il suo partito è al governo, non potrà impedire ai bambini di cantare Bella Ciao, la canzone di un'Italia che si è riscattata agli occhi del mondo grazie a un popolo in armi, che a differenza dei repubblichini ha rifiutato di servire la disumanità del nazismo. 

Se poi vuole che si canti anche Blowin' in the wind, ben venga: parlando di eredità, Bob Dylan si rifaceva direttamente a Woody Guthrie, e cosa pensasse Woody dei fascisti è cosa ben nota.


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xxvaprile 2023

"Viviamo un difficile inverno per le persone e per la democrazia. Stiamo organizzando un 25 aprile di nuova primavera e di memoria attiva: il Paese si riunirà intorno a quella straordinaria stagione di speranza. Conquistammo democrazia, libertà e giustizia sociale, che non sono mai date una volta per sempre. E non basta difenderle; dobbiamo espanderle ogni giorno, come se ogni giorno fosse il 25 aprile".
G.Pagliarulo

XXV Aprile 2023

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i miei sette figli

Camminando insieme verso il 25 aprile 

Considerata la grande richiesta di biglietti e il limitato numero di posti nella sala vi informiamo che per vedere
“I miei sette figli”
la PRENOTAZIONE E' OBBLIGATORIA


Vi invitiamo a telefonare al nr.


0521/230242


(anche attraverso whatsapp)

oppure attraverso e-mail a:


biglietteria@teatrodue.org 

per prenotare la vostra poltrona.


Grazie della collaborazione

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Camminando insieme verso il 25 aprile

"Era giunta l'ora di resistere, era giunta l'ora di essere uomini. Di morire da uomini per vivere da uomini."
Piero Calamandrei
Anni di coraggiose scelte
80 anni di indissolubili esempi
Un domani di giusta libertà
Sabato 15 Aprile, TeatroDue
Ingresso: 3€
Nell’ambito delle Celebrazioni per la Festa della Liberazione, Fondazione Teatro Due, in collaborazione con ANPI - Comitato Provinciale di Parma - propone la lettura de :
I MIEI SETTE FIGLI
di ALCIDE CERVI e RENATO NICOLAI
L’appuntamento è SABATO 15 APRILE alle ore 18.00 presso la sede dell’Anpi (Piazzale Barbieri, 1): dopo i saluti di Nicola Maestri, presidente provinciale Anpi di Parma, si camminerà insieme verso il 25 aprile in una passeggiata resistente diretta al Teatro Due, dove avrà luogo lo spettacolo alle ore 19.00.
"I miei sette figli è un piccolo capolavoro di dolcezza di fierezza e di forza. Una testimonianza della perennità dei valori della Resistenza"

Sandro Pertini
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I MIEI SETTE FIGLI

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