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#unfioreperpicelli

brunella manotti


Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare…
Antonio Gramsci

In questo periodo molte città italiane sono teatro di attacchi ai monumenti della memoria dell’antifascismo e della Resistenza. Si parla di atti di vandalismo, se ne scrive in modo generico, si lascia che la cittadinanza, impegnata nella frenesia della vita quotidiana, comprensivamente preoccupata per la crisi economica, distratta troppo spesso dai social e ormai in parte assuefatta alle “cattive notizie”, non ci faccia caso e liquidi questi fatti come “cose di poca importanza”. 
Questo ci deve far riflettere. Stiamo perdendo memoria della genesi della nostra democrazia, ci siamo allontanati dalle radici della nostra storia per vivere in un “presente permanente” dentro al quale i segni del nostro passato smettono di parlarci e di farci riflettere. Rischiamo di “abdicare alla nostra volontà”. [...]

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Così anche l’atto di bruciare la corona di fiori posta sotto la lapide che ricorda Guido Picelli è stato liquidato in parte come il gesto sconsiderato di qualche ubriaco, senza alcuna contestualizzazione, a eccezione dell’intervento sui media locali di alcune associazioni antifasciste che hanno sentito l’urgenza di porre il problema parlando di attacco fascista. 

Con loro l’Anpi provinciale e la sezione di Parma hanno voluto sottolineare che questa città, medaglia d’oro della Resistenza, è indissolubilmente legata alla lotta per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia sociale. L’Anpi lo ha fatto lanciando l’appello di portare un fiore in piazzale Picelli. Un fiore per Guido Picelli, protagonista delle Barricate di Parma del 1922, contro ogni fascismo, contro chi ha agito di notte per colpire la memoria di una delle figure più importanti dell’antifascismo parmense. 

Le cittadine e i cittadini hanno risposto con grande entusiasmo, il loro gesto ha fatto rumore, ha parlato al cuore dell’Oltretorrente e alla città tutta. Ha lasciato un segno tangibile, come dimostrano le tante fotografie che ci sono arrivate.

Il fine settimana si è colorato di una straordinaria partecipazione, sentita e sincera. Facendo memoria attiva donne e uomini hanno ribadito la propria capacità critica di sottrarsi a letture semplificate e fuorvianti del presente, hanno spezzato ancora una volta le catene dell’indifferenza. 

Basta un piccolo gesto di obiezione di coscienza per rompere il silenzio, per abbattere i muri, per far sentire la voce di chi, come noi, crede ancora nel valore della convivenza civile e della democrazia.


CP Anpi

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comunicato stampa

sfregiata la lapide di guido picelli

La corona di fiori posta sotto la lapide che ricorda Guido Picelli all’angolo del piazzale che porta il suo nome e borgo Cocconi è stata incendiata nella notte lasciando segni visibili sul muro e sulla lapide stessa. L'Anpi Provinciale di Parma condanna fermamente questo vile atto oltraggioso verso uno dei figli più autorevoli e autentici della nostra città. Auspichiamo che a breve le forze dell'ordine possano individuare i colpevoli.
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Il clima che si sta creando è molto preoccupante, basti ricordare il pestaggio squadrista davanti ad un liceo di Firenze, compiuto da militanti di Azione Studentesca, gruppo giovanile vicino a Fratelli d’Italia, e mai condannato pubblicamente dal Governo in carica.

Questo ulteriore episodio di intimidazione ci dice chiaramente che l'attenzione verso questi gesti ignobili ed esecrabili, deve essere massima. 

Nicola Maestri

Presidente Comitato Provinciale ANPI Parma

picelli

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autonomia differenziata

L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA FA MALE ALL'ITALIA
Conferenza pubblica a difesa della Costituzione, dell'unità del paese e della centralità del Parlamento

Si è tenuto sabato 4 marzo al circolo Arci Zerbini di Parma un incontro pubblico informativo, organizzato da Anpi Comitato Provinciale di Parma, da Anpi sezione di Parma e dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Parma, per confermare l'opinione negativa su una riforma istituzionale che, poiché rischia di ampliare il  divario tra cittadini e territori e di disgregare l'unità nazionale differenziando i diritti sociali e civili dei cittadini, spalanca la strada ad un mutamento profondo della Costituzione antifascista. 

Ospiti e relatori Luigi Marino del Comitato Nazionale Anpi e Edoardo Fregoso docente di storia del Diritto.

Foto incontro

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Selezione Servizio Civile

Con la presente si rende noto a tutti i candidati del Bando del Servizio Civile per il progetto “La memoria - Esserci è importante 2022” la data di convocazione per il colloquio di selezione. [...]

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I colloqui si terranno in presenza presso la sede associativa, in Piazzale Tomaso Barbieri 1, il giorno 18 Marzo 2023 dalle ore 10:30 alle ore 11:15.
Verrà comunicato via mail, a ciascun candidato, il promemoria sul giorno e l'ora del colloquio.

Ricordiamo che l’assenza ingiustificata comporta l’esclusione dal processo di selezione.

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24 febbraio per la Pace

la pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno

fermiamo la guerra !

24 febbraio 2022 - 24 febbraio 2023

24 FEBBRAIO 2023
A PARTIRE DALLE ORE 12.00
PIAZZA GARIBALDI PARMA

Il Presidente dell' ANPI

Gianfranco Pagliarulo

Care amiche e cari amici iscritti all'ANPI, care compagne e cari compagni, vi invio questo messaggio che, mi rendo conto, è piuttosto inusuale, perché vorrei farvi partecipi di una preoccupazione, meglio, di un vero allarme per quello che sta succedendo e che può succedere in un prossimo futuro nel nostro Paese, in Europa, nel mondo
.

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Come avevamo previsto nel nostro Congresso nazionale nel marzo dell'anno scorso, stiamo assistendo all'impazzimento della guerra avviata dalla irresponsabile invasione russa dell'Ucraina. Da quel momento abbiamo assistito a una continua escalation con una tragica espansione di vittime e di distruzioni.

 Ma ciò che sta avvenendo da qualche settimana avvicina ancora di più la possibilità di scenari catastrofici. Da un lato la Federazione russa aumenta costantemente il numero di militari e di armamenti in Ucraina intensificando gli attacchi e i bombardamenti; dall'altro crescono i rifornimenti militari occidentali al governo ucraino con armamenti sempre più offensivi. Dall'Europa e dall'America arriveranno vari tipi di carri armati; Zelensky chiede i cacciabombardieri F16 e i sommergibili; si riparla sempre più in modo irresponsabile dell'uso di armi nucleari “tattiche”. In questa situazione il ministro della Difesa Crosetto si è spinto a dire che se i russi arrivano a Kiev scoppia la terza guerra mondiale.


Dall'Iran ad Israele ai territori palestinesi alla Siria vengono notizie di un incendio che dilaga.


Le spese di riarmo crescono in modo osceno ovunque, come avvenne prima delle due guerre mondiali, mentre i governi europei - compreso il nostro - diventano sempre più autoritari verso chiunque si permetta di criticare questa mostruosa deriva bellicista, nonostante i sondaggi dicano che la maggioranza degli italiani (e anche degli europei) è contraria all'invio di armi e all'intervento della NATO. Nelle carceri russe sono reclusi centinaia e centinaia di dissidenti ed una durissima repressione è in corso in Russia ormai da molto tempo.


Intanto a causa del gioco fra sanzioni e controsanzioni è aumentata l'inflazione a livelli sconosciuti nel nuovo secolo, il costo dell'energia ha generato difficoltà enormi ad imprese e famiglie ed in generale sono peggiorate le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei e italiani.


Non basta: il presidente degli Stati Uniti e il segretario generale della NATO indicano nella Cina il prossimo e più potente nemico da affrontare, se necessario, anche sul piano militare.


Anche di questo discuteremo nell'assemblea nazionale dell'ANPI che svolgeremo fra pochi giorni a Cervia; ma ci tenevo ad anticiparvi un quadro drammatico a cui non si può rispondere né con la rassegnazione né col fatalismo. Occorre razionalmente prendere atto di questa realtà e di impegnarsi in ogni modo per contrastarla, per far andare indietro le lancette dell'ora X della guerra nucleare, che nei giorni scorsi gli scienziati del mondo hanno immaginato alla metaforica e ravvicinatissima distanza di 9 minuti.


C'è bisogno dell'impegno consapevole, piccolo o grande che sia, da parte di tutte e di tutti, per fermare il treno della follia e della morte che sta correndo a tutta velocità verso l'autodistruzione.


Per questo mi permetto di invitarvi a partecipare ad ogni iniziativa che abbia come obiettivo finale il ristabilimento della pace. L'impegno più immediato è per il 24 febbraio, primo anniversario dell'invasione russa, e per i due giorni successivi. Si svolgeranno manifestazioni in tante capitali europee. In queste tre giornate l'ANPI darà vita assieme a Europe for Peace a una rete di iniziative locali in tutta Italia. Ma non ci fermeremo qui. Cercheremo sempre la più larga unità con tutti coloro che, pur con opinioni diverse sulle responsabilità di questa guerra, sull'invio o meno di armi, sull'erogazione o meno di sanzioni, condividano il nostro allarme attuale: fermiamo la guerra.


L'ONU deve essere la sede istituzionale necessaria, il suo Consiglio di Sicurezza è lo spazio per tracciare la strada verso un trattato internazionale che ponga fine alla guerra e ristabilisca un pacifico ordine mondiale.


L'ANPI propone che il governo italiano e l'Unione Europea avanzino finalmente una seria proposta di avvio di negoziati, cosa mai avvenuta fino ad oggi, per trovare un realistico punto di incontro fra le parti e comunque per frenare la frenetica escalation in corso; propone una Conferenza internazionale per concordare la sicurezza di tutti i Paesi coinvolti; propone che si avvii la smilitarizzazione dei confini fra la Russia e gli altri Paesi europei con l'obiettivo di una progressiva diminuzione di tutti gli armamenti nucleari; propone, in sostanza, di ricostruire un clima di coesistenza pacifica e di collaborazione fra gli Stati e i popoli in Europa e nel mondo.


La pace, garantita in Europa per più di 70 anni, è stata il risultato di un lungo percorso politico, istituzionale e giuridico seguito alla devastazione di due guerre mondiali. Abbiamo bisogno di riprendere immediatamente quella visione e quel progetto, frutto della Resistenza al nazifascismo, e lascito dei nostri resistenti e dei nostri partigiani.


Lo ha detto Papa Francesco: “Questa guerra è una follia”. Aiutiamoci tutti, l'uno con l'altro, a fermarla.

Ne va del futuro dell'umanità.

Un abbraccio,

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